Restauro Lapideo. Conservazione opere d'arte e beni culturali

Restauro lapideo e conservazione opere d’arte

Restauro lapideo: le tecniche per la conservazione

Le opere lapidee sono una parte importante dell’edilizia storica e caratterizzano l’immagine delle nostre città. Però il crescente degrado ne ha compromesso irrimediabilmente lo stato di conservazione, richiedendo tempestivi ed efficaci interventi di riparazione. Per questo motivo è molto importante il lavoro di restauro lapideo per conservare la bellezza di queste opere d’arte.

Cosa vuol dire il termine “materiale lapideo”?

Il termine “materiale lapideo” si riferisce alle rocce conosciute commercialmente come granito, marmo, pietra e travertino.

Pertanto, questa tipologia di recupero viene eseguito lavorando con opere d’arte composte da questi materiali.

Come si attua questo recupero?

Il restauro degli elementi lapidei viene eseguito con tecniche e materiali specifici in grado di pulire le superfici, rimuovere i depositi superficiali, rinforzare i supporti sciolti e ricostruire le parti mancanti con malte appositamente formulate.

Di seguito sono elencate le varie fasi del restauro lapideo, a seconda delle condizioni dell’opera in questione.

Restauro Lapideo. Conservazione opere d'arte e beni culturali

La pulizia dei materiali lapidei

Su queste superfici, i depositi, lo spocro e le incrostazioni provocano alterazioni importanti sul materiale originale, creando seri problemi per la vita dell’opera d’arte. La rimozione e la pulizia da queste imperfezioni risulta di estrema importanza per salvaguardare il bene culturale.

La pulizia però richiede estrema cura, materiali appositi e tecniche precise per riuscire a ripristinare e a restaurare al meglio l’elemento lapideo

La pulitura quindi ha lo scopo della rimozione di quanto è dannoso per il materiale lapideo: sali solubili, incrostazioni, stratificazioni di materiali vari applicati intenzionalmente e non idonei. Inoltre non deve produrre modificazioni fisiche, quali microfratture o forti abrasioni sulla superficie pulita, che possano accelerare il deterioramento per aumento della porosità.‍

Tecniche di stuccatura lapidea per la sigillatura

Per far ricombaciare gli elementi che si sono staccati o scagliati, la sigillatura è la tecnica ideale per ripristinare l’opera. È sempre meglio usare un materiale con caratteristiche il più possibile simili al materiale lapideo in cui sono applicate per rendere omogeneo il lavoro.

Il lavoro di stuccatura consiste invece nel riempimento con una malta di calce tutte quelle parti che sono discontinue e che quindi devono essere riempite. Questa tecnica si può esequire contemporaneamente alla sigillatura citata sopra. A seconda della grandezza delle fessure si potranno usare tecniche differenti per avere una resa maggiore con il lavoro.

Il rafforamento dei materiali lapidei

Molte delle azioni di degrado sulle superfici naturali, causate da trasformazioni chimiche, fisiche o microbiologiche, possono creare la perdita di adesivo sul materiale stesso, facendo diventare la superficie debole, ruvida e ruvida e irregolare, aumento della porosità e perdita di materiale.

Le opere lapidee sono inoltre dure e fragili, quindi sensibili alle sollecitazioni meccaniche esterne ed interne (carichi, vibrazioni, congelamento, cristallizzazione dei sali, dilatazioni termiche). Il legante deve penetrare nel materiale in profondità, migliorando così il legame tra lo strato superficiale che ha perso la sua adesione e il forte strato sottostante.

Questo consolidamento ha anche lo scopo di interrompere il processo di deterioramento, per restituire la compattezza perduta alla roccia o all’oggetto. I prodotti per trattamenti di consolidamento hanno la capacità di rigenerare la continuità tra gli strati danneggiati e il cuore integro del materiale, migliorando la resistenza alle sollecitazioni meccaniche sia esterne che interne alla rete capillare, garantendo nel contempo la capacità di riassorbire le sollecitazioni di trazione indotte dal calore.

Prima di procedere a qualsiasi processo di restaurazione, è indispensabile analizzare la presenza di umidità e sali disciolti che possono reagire irreversibilmente con i prodotti usati. Il servizio diagnostico è in grado di eseguire indagini specifiche a supportare delle scelte operative.

Protezione finale del restauro lapideo

L’applicazione di prodotti protettivi è finalizzata a rallentare il degrado del materiale e prevede l’applicazione di prodotti impermeabilizzanti.

Il principio è che l’acqua è il principale mediatore di vari degradi (chimici, fisici e meccanici), dopo che il materiale è stato riparato o ripristinato, con l’uso di un protettivo idrorepellente, l’acqua atmosferica non può penetrare nel materiale.

L’effetto della protezione dovrebbe durare 5 anni, dopodiché si consiglia di applicare nuovamente il prodotto per la manutenzione ordinaria del bene culturale.

Daniela Campagnola - Restauratore lapideo di opere d'arte e beni culturali

Daniela Campagnola – Restauratore lapideo

Grazie alle abilità acquisite attraverso i vari interventi e cantieri, garantiamo una preservazione e un restauro dei materiali lapidei di alto livello in grado di soddisfare completamente le richieste della clientela, sia pubblica che privata.

La profonda conoscenza delle diverse tipologie di pietre, del loro utilizzo per ambienti interni ed esterni e delle tecniche di manutenzione, permette all’azienda di trovare le migliori soluzioni di restauro lapideo per ogni singolo caso.

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Sono un perito d’arte di Verona che opera seguendo salde linee di condotta. Ho lavorato per vari enti pubblici e privati in più città come: Trento, Verona, Forlì, Brescia, Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma, Assisi, Udine, Treviso, Padova, Bergamo e Taranto. Sono al servizio del collezionista privato, di enti pubblici ed ecclesiastici vantando un ricco curriculum di esperienze professionali.

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